lunedì 17 settembre 2012

III atto: i Patolins e Singapore

In quest'ultimo periodo ho decisamente trascurato il blog nonostante avessi alcuni argomenti in stand-by, da scrivere nei momenti di "poca ispirazione". Il motivo di questo silenzio è ovvio quasi a tutti (parenti e amici, ovvero l'80% dei lettori) e quindi spiego solo il motivo di tanto mistero della data di un post precedente. I Patolins sono da poco più di una settimana legalmente una famiglia! Se prima né la legge italiana né quella di Singapore ci tutelava come coppia, ora abbiamo acquisito tutti i diritti (e doveri) di una coppia sposata.


Il cartello l'ho preparato la mattina stessa... e dopo ore e ore di lavoro, si è anche perso da qualche parte...

Ma eccoci di ritorno nella terra di Sandokan pronti ad iniziare con uno spirito diverso questo futuro che finalmente ha qualcosa di certo.
Questa non è l'unica novità: a luglio ho ricevuto una mail che mi chiedeva se mi trovavo ancora a Singapore e se ero ancora alla ricerca di un lavoro. Zitta zitta, non ho detto niente a nessuno per evitare una possibile 3^ delusione ed evitare facce lunghe una volta che sarebbe arrivato il rejected dal ministero del lavoro. Alla fine, non c'è stata nessuna delusione ma un visto lavorativo e un contratto di lavoro (che dovrei firmare domani).
Del lavoro magari ne parlerò più in là, quando avrò capito davvero completamente quali saranno i miei compiti!

Questo terzo rientro è stato completamente diverso dagli altri due. La prima volta ero triste che salutavo tutti a casa, ero preoccupata di fare un volo di 18 ore da sola, ero felice perché incominciava l'avventura dei Patolins. La seconda volta era diverso perché sapevo che sarebbe stato per poco tempo e che a casa mi aspettava una lista di cose da fare esagerata. Ora invece la partenza è stata difficile, il viaggio meno perché avevo il materasso (aka Stefano) e quindi ho dormito, disperata perché sapevo che la lavatrice non funzionava.
Esatto! Come ogni buona lavatrice che si rispetti, si rompono sempre di ritorno da un viaggio, quando si ha la cesta del bucato strapiena ed è quasi impossibile lavare a mano tutto.

Mi viene in mente quando io e mio fratello eravamo piccoli, di ritorno dalle vacanze, quando il bagno era pieno di mucchietti di cose da lavare divise per colori e ad un certo punto si sentiva un urlo... Ma nooooooo!!!!
Era mia madre che dava della disgraziata alla lavatrice che si rompeva nel bel mezzo di un'emergenza "devo lavare il mondo".
Quindi quando mi sono trovata la cesta piena di biancheria sporca e la lavatrice che faceva bip bip (tradotto: non ho voglia di funzionare, arrangiati) un "ma noooo!!" come quello di mia madre calzava a pennello!

3 commenti:

  1. Stefano "materasso"? L'hai messo all'ingrasso per caso?
    In alternativa mi sa di "duretto e spigoloso"... :-p

    A parte questo: IN CULO ALLA BALENA!!!

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    Risposte
    1. E' già entrato nella parte del marito con il cuscino addominale! :)
      Grazie degli auguri!!

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    2. ... povero Ste... ma tu devi farlo lavorare per non far sì che l'adipe copra quel poco di virilità che ha... :-p

      Scherzi a parte strizzalo da parte mia [il che includerebbe un paio di costole incrinate MA per questa volta possiamo soprassedere :-p ]

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