martedì 30 ottobre 2012

Fruit Ninja: DURIAN

Come promesso questo mese è dedicato ad un Protagonista con la P maiuscola. Il frutto che molti conoscono di fama ma non di puzza, emh... "odore". Oggi si parla di
DURIAN!!

Con un eccezione: io finora ho assaggiato tutti i frutti di cui ho parlato in questa rubrica, ma per Lui questa regola non vale.

Sarebbe meglio se Stefano pubblicasse questo post, dato che è stato lui il coraggioso a provarlo (io sono rimasta a debita distanza, anche da Stefano dopo l'assaggio, ad osservare e documentare la scena). Complice un collega di Stefano che si è offerto volontario per l'acquisto, sono riuscita a convincerlo a provare il Durian (serviva una spinta).

Caratteristiche particolari: PUZZA! O meglio, ha lo stesso odore di uova marce mischiate ad una fogna (difficile distinguere le due) percettibile anche da grandi distanze. Viene venduto in bancarelle specializzate già sbucciato e confezionato per limitare l'odore. Per chi non ci credesse, è vietato anche portarlo sui mezzi pubblici!

Come si può notare, il guscio esterno è duro e sembra spinoso ma in realtà sono protuberanze della buccia. Al suo interno c'è una polpa gialla (la tonalità dipende da quanto è giovane o stagionato il frutto) dalla consistenza più o meno morbida. Usando parole del tester (Stefano): al primo impatto sembra sodo e compatto ma appena lo si morde, si incide l'involucro e al suo interno è cremoso, tipo un formaggio molle.

Superato l'ostacolo odore, il sapore ricorda la crema all'aglio con un retrogusto dolce (ma dipende dalla varietà), che persiste in bocca al lungo (forse fin troppo, aggiungerei io, anche dopo aver lavato i denti).
Leggende metropolitane dicono che l'unico modo per eliminare l'odore, sia quello di bere dell'acqua usando come recipiente il guscio del durian.

*A questo punto il tester si è rifiutato di continuare gli esperimenti*

Scherzi a parte, Stefano si sente molto orgoglioso di aver superato questa sfida, ma la cosa probabilmente non si ripeterà in futuro. Io invece continuo a vivere felice senza aver superato la sfida!

giovedì 25 ottobre 2012

Mangiare italiano in Asia: la mia pausa pranzo

Avrei voluto rimandare questo post ad un altro momento, dopo aver raccolto un po' di foto ma dopo quello che è successo questa settimana ho capito che non potevo aspettare ancora molto...

Volevo parlare della mia pausa pranzo. I primi giorni di lavoro mi sono portata una panino con frittata o affettato giusto per essere sicura di mangiare un boccone, non sapendo come funzionasse la pausa pranzo in ufficio. Al terzo giorno mi sono fatta coraggio e sono andata fuori con i colleghi pensando che fosse un modo come un altro per socializzare.

L'impatto con la food court non è stato dei migliori, ma dovendo mangiare e non avendo molte alternative mi sono arrangiata: riso in bianco (come si mangia qui, cotto al vapore) e due tipi di verdure di contorno (non so se sia il riso il contorno o il resto sinceramente). La food court in questione non è esattamente il posto dove mi fermerei a mangiare in condizioni normali ma dopo averla provata due volte, senza avere effetti collaterali di nessun tipo ho pensato che ogni tanto si potesse fare uno sforzo e andare a mangiare in compagnia.
Ma mi sbagliavo; dopo due settimane mi ero già stufata di mangiare riso e verdure almeno due volte alla settimana. Così, dopo essermi organizzata, ho incominciato a portarmi da casa il pranzo, complice anche il fatto di aver trovato un lunch box davvero carino, con tre scomparti, piccolo e utile da portarsi dietro.

Ammetto che non tutte le sere ho molta voglia di cucinarmi il pranzo ma al pensiero dell'alternativa, mi vengono in mente piatti elaborati da grande chef! Così questa settimana ho elaborato un menù della settimana.
Lunedì: pancakes avanzati dalla colazione di domenica con macedonia.
Martedì: farfalle integrali (Barilla, ci tengo a precisare) in insalata con broccoletti e sfoglie di grana.
Mercoledì: polpette con mini philadelphia e pane (in cassetta ovviamente).
Giovedì: fusilli in insalata con pomodorini ciliegia, olive nere e cubetti di pecorino.
(Alcuni degli ingredienti sono stati importati dall'Italia a settembre; penso sia introvabile il pecorino qui!!). Domani qui è festa, ecco perché manca venerdì all'elenco!

La parte divertente è stata quando una mia collega ha voluto provare le farfalle: era disgustata. Nulla è servito spiegarle che fusilli, maccheroni, penne e tutta la pasta nelle sue diverse forme hanno gli stessi ingredienti. Lei ha continuato a dire che non è vero e che le piacciono solo gli spaghetti (io penso che sia per l'assomiglianza ai noodle). Oggi la storia si è ripetuta; non ha voluto assaggiare questa volta (e devo dire che il profumo di basilico e pomodoro quando ho aperto il contenitore faceva venire l'acquolina in bocca!) ma è uscita con una battuta che ha ferito il mio orgoglio di "piccola massaia italiana".
Cito testuali parole: "you see?! you always eating in THAT way". (vedi? mangi sempre in QUEL modo!)
Non ho risposto, altrimenti avrei iniziato a paragonare quanto fosse nutriente la mia pasta in insalata rispetto a riso bianco e roba fritta. Non ho contato le calorie ma volete mettere a confronto le due cose?

A questo punto ho capito che io continuo a mangiare pasta, cous cous e polpette e il riso in bianco lo lascio a loro!

Avrei voluto mettere delle foto dei miei pranzi al sacco, spero di rimediare prossimamente!

domenica 21 ottobre 2012

Lavorare a Singapore

Ormai è quasi un mese che ho iniziato a lavorare (cavoli, passa in fretta il tempo a volte!!) e non ho ancora avuto modo di scrivere com'è, come mi trovo, che lavoro faccio, ecc ecc...
E' vero, ma non ho tempo per scrivere!! Ho fatto le prime settimane che tornavo a casa tardi perché dopo l'orario di lavoro mi fermavo a imparare qualcosa con la mia vicina di scrivania e quindi una volta a casa c'era giusto il tempo di buttare giù un boccone e poi crollavo nel letto stanca morta.

Ora invece sto iniziando a prendere un po' il ritmo (era un po' che non facevo la pendolare), organizzarmi e riuscire a rimanere sveglia almeno fino alle 10 :) Dato che anche oggi non ho molto tempo, vorrei riassumere brevemente come funziona il mercato del lavoro qui a Singapore.
Avevo già accennato qualcosa l'anno scorso ma ora posso darvi qualche info in più!

Lavorare a Singapore non è per niente facile se non grazie ad un'invito di un'azienda interessata al tuo profilo (com'è stato il caso di Stefano). Io invece ho dovuto prendere carta, penna e la casella di posta e passare ore e ore al pc per scovare un qualche posto di lavoro che facesse al caso mio.
Qui le leggi sull'immigrazione sono davvero dure e ogni sei mesi circa cambiano diventando sempre più strette. Di conseguenza, gli stranieri che possono ottenere un visto lavorativo sono davvero pochi, principalmente hanno un'ottima preparazione e/o anni di esperienza alle spalle.
Penso di avervi già detto quanto sia stata difficile per me, con una laurea triennale in economia (abbastanza banale se si pensa a quanta gente frequenta questa facoltà) con solo il vantaggio di conoscere lingue più occidentali che orientali. Gli stage erano fuori discussione, assumere stranieri significa spendere tanti soldi per l'iter burocratico per ottenere un visto, e senza di quello è impossibile lavorare. Anche le aziende fanno bene i loro conti e assumere uno straniero che sicuramente non rimarrà per sempre in questa zona ha i suoi lati negativi. Come dicevo appunto prima, se hai esperienza sei il benvenuto, tu ricevi un buon stipendio, ti fai esperienza all'estero e noi aziende ne otteniamo vantaggio dal lavoro che tu sai fare e noi no. Una politica aziendale che i Paesi asiatici hanno ben capito e adottato al volo.

Una volta trovato il posto, si parte con la trafila burocratica, passando attraverso il ministero del lavoro che una volta accettata la richiesta del visto lavorativo, ti invia una serie di documenti che devono essere compilati con la massima attenzione. Dopo di che c'è da fare l'esame del sangue e l'rx al torace. Una volta ottenuti i referti medici ci si deve recare presso il ministero del lavoro per la consegna dei documenti e la raccolta delle impronte digitali. Dopo circa 4 giorni lavorativi si può ritirare il visto. Il mio è proprio bruttino... avevo fatto delle foto prima di partire (avete presente quando aspettate il giorno giusto in cui siete meno orribili del solito per fare le foto-tessere?!?) in modo da risultare decente ma quando mi sono presentata allo sportello mi hanno detto "no glossy!! no glossy!" ehm... scusa!??! Le foto che avevo erano delle normali foto, loro le volevano senza riflessi, quindi accaldata e con i capelli super disordinati ho dovuto fare le foto al negozio di fianco. Non vi dico come ero contenta...

Alla fine ho ottenuto il visto (con una foto bellissima) e questo utilissimo (notare la nota sarcastica) libretto sulla sicurezza al lavoro e altre cose che dopo quasi un anno a Singapore, avevo già capito.

In futuro spero di riuscire a raccontare un po' com'è lavorare e il mio lavoro.

mercoledì 10 ottobre 2012

Geco...

Un post veloce veloce giusto per farvi partecipi di quello che mi è successo stasera una volta tornata a casa.

Sapete qual è il mio rapporto con i gechi (e ne avevo già parlato precedentemente) ma stasera in cucina mi è caduto l'occhio su qualcosa di strano e non ho potuto non immortalare questa scena.
Per la precisione: non ho mai osservato un geco da così vicino (anche se ho usato lo zoom!).

L'ho trovato così immobile, attaccato al bordo di un pensile della cucina... chissà chi ce lo portava lì!

Prima mi sono fatta quattro risate, poi ho aspettato che arrivasse Stefano per sfrattarlo (c'era rischio che cadesse nella padella con la nostra cena dentro...). Alla fine ha avuto la meglio lui (per ora si intende) ed è nascosto da qualche parte in sala, ma sono sicura che tornerà in cucina alla ricerca di qualche formica!

domenica 7 ottobre 2012

Festa delle Lanterne 2012

Anche quest'anno la Festa delle lanterne si è conclusa.
L'anno scorso ero appena arrivata ed è stato carino venire accolta da tutte queste luci e creazioni con la carta di riso; mi dava proprio la sensazioni di essere stata catapultata in Cina!

Questa volta invece per vari motivi non siamo riusciti a godercela appieno; ecco qualche frammento...


South Brigde road, Chinatown


Buddha Tooth Relic Temple, Chinatown.

Monaco durante la benedizione, Buddha Tooth Relic Temple

Chinatown

martedì 2 ottobre 2012

Fruit Ninja: CHIKU

Questa volta siamo un po' fuori stagione ma mi sono appena accorta che settembre è finito e non ho fatto il post "fruit ninja". Facciamo finta di niente e nascondiamo questa mancanza con un frutto che abbiamo provato moooolto tempo fa (mi pare fosse intorno a Natale scorso) sotto consiglio di un vecchietto al supermercato che, vedendo le nostre facce trasformatesi in due punti di domanda giganti, ci disse "chiku, very good!" porgendocene una confezione.

Vuoi non dar retta al vecchietto simpatico?!?!

Come al solito il problema principale è come sbucciarlo ma fin'ora c'abbiamo sempre azzeccato.


Dall'aspetto esteriore a me sembra una patata, tipo quelle novelle per intenderci, abbastanza sodo e senza odore. Dentro invece assomiglia tanto ad una nespola (siamo decisamente fuori stagione!),polpa gialla-arancio con dei filamenti bianchi. L'unica differenza sono i semi, neri e piatti.

E' buono? Di sicuro più delle pere cinesi!! Anche la consistenza della polpa mi ricorda le nespole (idem la buccia) ma ha un sapore più dolce con un retrogusto che sa quasi di miele. Meglio mangiarli freschi da frigo, altrimenti potrebbe risultare troppo nauseante.

Spero di non aver fatto venire voglia di nespole, o di chiku a nessuno!!

Conto di riuscire a recuperare il mese perso con un frutto davvero, davvero importante per chi vive o viene a visitare il Sud est asiatico...

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